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Groupon: storia di una piattaforma che ha cambiato il modo di fare shopping

Andrew Mason

Ormai il web ci ha abituato a tutto ciò che è veloce.
Veloce come l’ascesa di un giovane appassionato di computer, Andrew Mason, che nel 2006 fonda grazie all’impegno economico del manager Eric Lefkofsky, un sito, The Point, nel quale si raccolgono petizioni a favore di cause sociali e a sostegno dei consumatori e che in tempi brevissimi si trasforma in quella che è stata definita “l’azienda con il più alto tasso di crescita mai raggiunto”, ossia Groupon.

Cosa abbia rappresentato Groupon è presto detto: uno dei modi più redditizi per mettere a frutto le potenzialità della rete, dando la possibilità ai consumatori di risparmiare con i buoni sconto e alle aziende di promuovere le proprie vendite.

Così, dal momento in cui, nel 2008, lancia la sua prima offerta di due pizze al costo di una presso una pizzeria di Chicago, Groupon inizia la sua ascesa, prima nelle maggiori città americane, poi fino a coprire quasi cinquanta Paesi in tutto il mondo.
Divenuto in pochissimo tempo leader indiscusso nel settore dei gruppi di acquisto, Groupon rappresenta per gli utenti iscritti un modo conveniente per beneficiare di sconti elevati su molti acquisti.

Gli utenti possono consultare facilmente le offerte giornaliere e riceverne notifica anche tramite newsletter. Una volta raggiunto, entro una data prefissata, il numero richiesto di acquirenti (di qui la definizione di “gruppi d’acquisto”) un’offerta viene attivata, quindi confermata e inviato ai clienti un coupon da stampare e presentare al venditore in fase di acquisto.

In Italia il fenomeno Groupon ha avuto una forte ascesa fin dal suo arrivo sul web, nel 2010, andando a coprire tutte le maggiori città della penisola. Ben presto però l’azienda è diventa oggetto di critiche e disapprovazioni che hanno portato le sue vicende su tutti i principali media, sia perché le sue offerte erano considerate eccessivamente in competizione con quelle di altri venditori e professionisti, sia per questioni fiscali, sia per varie occasioni di scontento di clienti ed anche venditori.

Poi, con un rapido affievolirsi dell’interesse verso i buoni sconto, il crollo improvviso di quella che era divenuta in così breve tempo una delle web company più brillanti.
Svanito il boom della corsa ai coupon, conseguente calo del fatturato, decisione di licenziare molti dipendenti e riassetto del gruppo.

Per vincere la crisi, nuove strategie e un’offerta diversificata, che negli ultimi anni hanno portato il gruppo a rivoluzionare il suo assetto originario.
Vastissima oggi la scelta di deal per viaggi, ristoranti, eventi, spa, elettronica e per tutto ciò che riguarda lo shopping, portando Groupon ad essere oggi un marketplace che, al contrario del passato, punta molto più sulla qualità che sulla quantità e che ha come obiettivo quello di rappresentare per il web “la Amazon dei servizi”.

Groupon

Anche se il suo assetto oggi è cambiato, ciò non toglie che Groupon abbia avuto il merito, in un momento di crisi economica, di aiutare molte piccole imprese nel processo di digitalizzazione dei loro prodotti e di rappresentare per i consumatori un modo di risparmiare.

Groupon resta nella storia dell’e-commerce come un’esperienza che ha davvero cambiato il modo di fare shopping, modificando sia le dinamiche di acquisto dei consumatori sia quelle di vendita di molte aziende, le quali, tramite questo sistema, hanno potuto garantirsi maggiore visibilità, aumentare le vendite ed acquisire nuova clientela.

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