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Da Gilgamesh alla Commedia di Dante. Narrativa, poesia e l’idea del viaggio…

Il viaggio: una delle più antiche metafore per rappresentare il percorso di ogni vita, ma anche il succedersi delle civiltà nella storia e la perpetua necessità di ricerca insita nell’essere umano.
Il viaggiatore: l’homo viator, che percorre un cammino ben tracciato; il pellegrino, che invece si sposta senza conoscere la via. Da sempre l’uomo viaggia ed ama raccontare di viaggi.

Il tema del viaggio è uno dei temi prediletti della letteratura, sia antica che moderna, a partire dall’Epopea di Gilgamesh, scritta in caratteri cuneiformi più di quattromila anni fa, di cui solo recentemente sono stati ritrovati e tradotti nuovi brani, per poi continuare con molti altri esempi (Virgilio con l’Eneide, ad esempio, ed anche le Argonautiche di Apollonio), per arrivare all’opera più simbolica, ovvero l’Odissea, scritta (con molta probabilità) da Omero, che segue le molte peripezie di Ulisse nel suo viaggio di ritorno da Troia verso Itaca, il cui fulcro narrativo è appunto rappresentato dalle sue tante avventure e dai tanti ostacoli che, con coraggio, arguzia e una buona dose di desiderio di conoscere, l’eroe deve affrontare per tornare in patria.

È proprio questo desiderio di conoscere, di esplorare, di vivere luoghi e situazioni più o meno fantastiche che animerà i viaggi nell’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso raccontati da Dante nella sua Commedia, nella quale l’autore stesso sarà protagonista di un viaggio molto meno terreno di quello di Ulisse. E di viaggi in terre lontane ricche di storia e di meraviglie scriverà Marco Polo, indirettamente protagonista de Il Milione, riportato per mano di Rustichello da Pisa.

E poi ancora i viaggi di Colombo nel suo Giornale di bordo, gli avvincenti Viaggi di Gulliver immaginati da Jonahtan Swift, il viaggio italiano dei personaggi de I Promessi Sposi di Manzoni, quelli fantastici ideati da Jules Verne, le “strane e sorprendenti avventure” che Robinson Crusoe ha vissuto grazie all’estro di Daniel Defoe, il “ gran tour” raccontato da Goethe nel suo Viaggio in Italia, e ancora gli elogi al viaggio scritti da Chatwin, il viaggio materiale ma anche interiore compiuto dal Siddharta di Hermann Hess, le vicende narrate dalla generazione beatnik, simboleggiata dal celebre Sulla strada di Jack Kerouac, la tanta letteratura di fantascienza che si è spinta verso mondi davvero lontani, fino alle recenti, drammatiche storie di “viaggi della fortuna”, come quella raccontata da Fabio Geda nel suo Nel mare ci sono i coccodrilli.

Narrativa, poesia: molta, moltissima la letteratura che prende come spunto il viaggio per raccontare il nostro desiderio e la nostra necessità di esplorare e di spostarci verso altre terre e altri luoghi, reali o immaginari che siano, dai quali, come Odisseo, siamo, per un motivo o per un altro, incuriositi ed attratti.

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