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Sono incinta: posso volare?

Volare incinta: fino a che mese?

La maggior parte delle donne incinte pensa di non poter effettuare voli in aereo per tutto il periodo della gravidanza. In realtà con l’adozione di semplici precauzioni e per un periodo limitato di tempo volare non reca nessun danno nè a se stesse nè al proprio bambino. La maggior parte dei medici afferma che l’arco di tempo più indicato per effettuare dei viaggi è il primo trimestre. In queste settimane infatti l’unico reale disturbo a cui le donne possono andare incontro è un leggero senso di nausea, tuttavia la pressurizzazione degli aerei può essere un valido aiuto per alleviare questo piccolo fastidio. Dalla 27/28esima settimana in poi invece le future mamme, anche se in perfetto stato di salute, sono tenute a presentare un documento firmato dal medico curante che attesti la possibilità di volare in tutta sicurezza. Dalla 36esima settimana invece quasi tutte le compagnie non permettono l’imbarco alle donne in gravidanza per tutelare il loro stato di salute e quello del bambino. In ogni caso, al di là del mese di gestazione, è sconsigliato effettuare viaggi di lunga durata: l’arco di tempo consigliato dai medici è non più di 4 ore.

Tutte le precauzioni per volare in gravidanza

Anche se la gravidanza non presenta complicazioni e il medico ha rilasciato tutti i permessi necessari, le precauzioni da adottare durante il volo non sono mai troppe. Vediamole di seguito:

  • chiedere di sedere in prima fila, in modo da poter distendere le gambe e favorire la circolazione. Durante i mesi di gestazione infatti le donne sono maggiormente soggette a rischio di trombosi venose, per questo è importante muovere il più possibile le gambe e fare una passeggiata ogni mezz’oretta circa, se possibile.
  • indossare le cinture di sicurezza durante il decollo, l’atterraggio e in caso di turbolenza, con l’unica differenza di poterle indossare solamente sotto l’addome, nella zona pelvica.
  • consumare pasti leggeri prima e durante il volo e mantenere una buona idratazione con succhi di frutta e acqua.
  • indossare vestiti comodi che non creino costrizione in nessuna parte del corpo e scegliere delle scarpe dal collo basso.

L’aspetto sicuramente più importante è riuscire a mantenere la calma in qualsiasi situazione, tenendo sempre ben presente che, in caso di emergenza, le hostess hanno seguito una formazione apposita per far nascere i bambini.

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Le norme delle compagnie aeree

Per acquistare biglietti spesso vengono utilizzati siti come e-Dreams, Venere, Volagratis…Tuttavia per trovare le norme dettagliate per volare nel periodo di gravidanza è necessario visitare il sito ufficiale delle singole compagnie. Inoltre, sebbene le regole di base siano molto simili per tutte le compagnie, ognuna di loro si riserva poi il diritto di effettuare modifiche e attuare un regolamento più morbido o, viceversa, più restrittivo. Di seguito sono elencate tutte le norme adottate dalle singole compagnie più scelte dagli italiani.

Volare con Ryanair

La compagnia permette a tutte le donne, la cui gravidanza non è a rischio, di volare fino alla 28esima settimana senza il bisogno di presentare alcun certificato; dopo questo periodo invece è necessario presentare entro due settimane dalla partenza una lettera di idoneità di volo firmata dall’ostetrica o dal proprio medico curante. La possibilità di volare viene invece sospesa a partire dalla 36esima settimana, mentre per i parti gemellari dalla 32esima settimana, indipendentemente dallo stato di buona salute. Nel caso in cui queste norme non fossero rispettate la compagnia si riserva il diritto di proibire l’imbarco per tutelare la sicurezza delle donne e dei bambini.

Volare con Easyjet

Easyjet non si distacca molto dalle norme della precedente compagnia. Per le donne in stato di buona salute è consentito volare liberamente fino alla 27esima settimana, dopodichè sarà necessario presentare il certificato di buona salute dal proprio ginecologo, la cui validità deve essere estesa dalla data di andata a quella di ritorno. Dopo la 36esima settimana non è invece consentito l’imbarco, di conseguenza la data di ritorno deve essere effettuata entro la 35esima.

Volare con Lufthansa

Anche Lufthansa, come le altre compagnie, consente di volare fino alla 36esima settimana. Tuttavia, non richiede obbligatoriamente il certificato di idoneità dopo la 28esima settimana, ma si limita a consigliarne la presentazione prima dell’imbarco. L’imbarco è invece limitato solo fino alla 28esima settimana in caso di gravidanza gemellare o plurigemellare.

Volare con Alitalia

Alitalia consente di volare liberamente fino alla 36esima settimana, dopodichè chiede che sia presentato il certificato di idoneità al volo firmato dal proprio medico. Quest’ultimo deve sempre essere presentato invece per le gravidanze considerate a rischio o gemellari/plurigemellari. Il diritto d’imbarco è invece proibito una settimana prima della data prevista per il parto. La compagnia si riserva inotre di richiedere obbligatoriamente la compilazione del Medical Information Form.

Volare con Air France

Questa compagnia rispetto alle precedenti ha dellle norme molto più flessibili. All’interno della pagina dedicata alle donne in gravidanza infatti viene solo sconsigliato di volare nell’ultimo mese di gravidanza o nella prima settimana successiva al parto e di consultare il medico indipendentemente dalla settimana di gestazione.

 

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