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Rose Bertin e i segreti dello stile della regina Maria Antonietta

rose bertin

Rose Bertin, o meglio, come veniva chiamata al tempo, “Mademoiselle Martin” verrebbe ricordata come una delle primissime stiliste francesi se non fosse vissuta prima della Rivoluzione Francese, quando con l’abolizione delle corporazioni i sarti poterono finalmente esprimere liberamente la propria creatività e beneficiare del termine specifico di “stilisti”.

Fatto sta, Rose Bertin, proprietaria della boutique “Le Grand Mogol” della Parigi della fine del Settecento, apprezzata dalle nobildonne più influenti del tempo per le sue creazioni, nel 1772 fu introdotta e presentata a Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta, regina di Francia e di Navarra prima e dei francesi poi, moglie di Luigi XVI, ben nota per esser stata arrestata e poi ghigliottinata dal tribunale rivoluzionario e la cui morte segnò la fine del cosiddetto “ancien régime”.

maria antonietta

Divenuta modista personale della regina, Rose Bertin iniziò a frequentare assiduamente la corte, fintanto Maria Antonietta intensificò i suoi appuntamenti con lei per farsi mostrare le sue creazioni.
Abiti, ma anche la creazione di elaborate acconciature, accessori di moda e di bambole di cera, legno e porcellana (le cosiddette bambole Pandora che, destinate prevalentemente agli adulti, volevano rappresentare la finezza e l’eleganza dell’aristocrazia francese dell’epoca) ideate da Rose e che la regina poi utilizzava per farne regali.

In poco tempo Rose Bertin divenne talmente influente sulle scelte degli stili della regina, tanto da guadagnarsi dalle malelingue del tempo l’appellativo di “ministro della moda”. Da lì, la sua notorietà, partita dalla corte di Versailles, arrivò alle maggiori città europee e le sue creazioni iniziarono ad essere esportate a Vienna, Londra, Venezia e San Pietroburgo.

vestiti rose bertin

Modista personale della regina fino all’anno in cui questa venne detronizzata, Rose Bertin emigrò a Londra durante la Rivoluzione Francese, continuando a lavorare fino ai primi anni dell’Ottocento per i cosiddetti “émigrés”, ovvero coloro che, a seguito della rivoluzione, avevano deciso di espatriare per il timore di ritorsioni da parte dei repubblicani.

Ricordata anche in opere cinematografiche recenti, “Mademoiselle Martin”, figura di grande spirito creativo e con un grande senso degli affari, può essere considerata come una delle prime donne imprenditrici della storia moderna, quando ancora il concetto di moda apparteneva interamente al genere maschile.

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