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Come viaggiano Millennials e Baby boomers

La ricerca di eDreams sulle differenze nel modo di viaggiare delle nuove generazioni

Se pensiamo al concetto di vacanza di qualche anno fa – le nostre vacanze da bambini o adolescenti se ora avete 30 anni o giù di lì – lo standard era un viaggio in auto fino all’hotel o alla casa al mare o in montagna dove trascorrere una quindicina di giorni in tranquillità con nonni, zii o parenti oppure un viaggio in treno per andare un po’ più lontano fuori dal Paese. Solo pochi prendevano un aereo per raggiungere mete intercontinentali.

I voli costavano molto di più e anche le abitudini erano diverse. Ma da quando il web è diventato parte fondamentale della nostra vita, ci sono i voli low cost e le agenzie di viaggio online sono più numerose di quelle fisiche, c’è stata una piccola-grande rivoluzione nel modo di viaggiare. La differenza era già immensa tra noi e i nostri nonni ma lo è e lo sarà ancora di più tra noi e i nostri figli. eDreams ha posto i riflettori su questo cambiamento e ha fatto un’interessantissima ricerca intervistando persone di 8 paesi diversi (Usa, Francia, Regno Unito, Germania, Svezia, Spagna, Italia e Portogallo) indagando le abitudini di viaggio di oggi paragonate a quelle di quindici anni fa. I soggetti della ricerca sono stati divisi in Baby boomers (età dai 50 in su), Millennials (età tra i 18 e i 29 anni) e bambini di adesso.

I viaggi internazionali: esplorare più in là è diventata la norma

Oggi con un click dal pc di casa ci si può prenotare per vedere il mondo: un biglietto aereo per il Canada, la Thailandia o per il Giappone si può ottenere in poco tempo e senza spendere cifre esagerate. Ma una volta la realtà era ben diversa. Per i Baby boomers un viaggio internazionale era l’eccezione piuttosto che la regola e una persona su 5 all’età di 30 anni non era ancora mai uscita dal proprio paese. Oggi oltre il 27% dei bambini esce dai confini del suo paese già prima dei 2 anni di età e la media dei bambini fa la sua prima vacanza internazionale a 5 anni. I Millennials si trovano a metà: la loro prima vacanza internazionale è avvenuta in media a 9 anni mentre quella dei Baby boomers a 19 anni. Ci sono però differenze tra Paesi: gli europei tendono a far viaggiare prima i loro bambini oltre i confini nazionali rispetto agli statunitensi, ma bisogna considerare anche le dimensioni enormi dell’America in questo ragionamento.

Nuovi tipi di vacanza: il numero di destinazioni e la loro tipologia

Dalla ricerca emerge che i Millennials visitano in media molti più Paesi diversi rispetto ai più grandi Baby boomers: all’età di 18 anni il Baby boomer medio aveva visitato 3 Paesi diversi mentre per i Millennials il numero alla stessa età raddoppia a 6. I più avanti sono gli svedesi con una media di 10 paesi visitati entro i 18 anni mentre gli americani sono solo a 3. La propensione e la voglia di scoprire Paesi diversi e lontani è comunque molto alta nei Millennials, basta pensare anche alla sfide su Instagram con l’hashtag #30 riferito al numero di Paesi da visitare entro i 30 anni. I Millennials inoltre hanno uno stile di vacanza molto diverso da quello dei Baby bomers. Sono più propensi infatti a considerare vacanze alternative come ritiri yoga, viaggi-avventura, vacanze culinarie o di volontariato per dedicare il loro tempo libero a cause sociali.

Cambiano le abitudini i viaggio: si parte in 3,2,1… via!

In generale comunque le abitudini di viaggio sono molto diverse oggi. I viaggi sono molto più accessibili, esplorare il mondo è diventato molto più facile e il 51% delle persone intervistate viaggia molto più ora fuori dai confini nazionali rispetto a quanto faceva 10 anni fa. Prenotare una vacanza è facilissimo, basta un click, e il 75% degli intervistati ama prenotare le vacanze attraverso Ota, cioè le agenzie di viaggio online come eDreams. Parallelamente si investe di più in viaggi perché si crede nell’importanza di aprire gli orizzonti e scoprire il mondo: rispetto a 10 anni fa le persone investono per andare in vacanza il 16% dei loro guadagni annuali. Una forte ispirazione, soprattutto per i Millennials, viene dai social media dove trovano spunti per nuove destinazioni e dove condividono anche le loro esperienze.

Conclusioni: il mondo è molto più vicino per tutti

La ricerca di eDreams mostra come sia radicalmente cambiato l’approccio al viaggio negli ultimi anni. Le tariffe più economiche di voli e hotel, la possibilità di prenotare online a prezzi vantaggiosi e la curiosità verso la scoperta di nuove destinazioni fanno sì che le persone viaggino sempre di più, sempre più spesso e in luoghi sempre più lontani. Il mondo è aperto ai viaggiatori di tutte le età e un bambini su quattro oggi già a due anni fa voli internazionali. I Millennials viaggiano più spesso, in destinazioni più lontane e con tipologie di vacanze meno convenzionali rispetto ai Baby boomers alla loro stessa età.

Si tratta di differenze che in fondo abbiamo tutti sperimentato nella nostra vita quotidiana. La ricerca di eDreams ha il merito di approfondire dati alla mano i cambiamenti nelle modalità di viaggio intercorsi tra diverse generazioni.

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